La cucina giapponese è famosa per il sushi, ma in realtà secondo me ottiene i risultati migliori con i piatti a base di pasta o riso: amo in particolare la yaki soba, la versione orientale degli spaghetti saltati in padella.

La soba è un tipo di pasta che viene prodotta utilizzando il grano saraceno e ha la forma dei nostri spaghetti o tagliolini. Si trova in commercio nei supermercati più grandi e nei negozi biologici, ma può essere comunque sostituita dalla nostra pasta integrale, magari di farro o segale. Si cuoce esattamente come la nostra pasta.

In Giappone viene servita calda o fredda, sia in brodo sia saltata in padella: è in quest’ultima versione che ho cercato di imitarla.

Ho preparato le verdure tagliate alla julienne: una carota e un gambo di sedano per ogni porzione a cui ho aggiunto un porro tagliato a fettine in diagonale.

Ho quindi fatto saltare le verdure in una padella antiaderente con pochissimo olio extravergine di oliva e ho poi aggiunto i gamberetti, precedentemente sgusciati e lavati sotto l’acqua corrente (calcolate 150-200 g di gamberetti a persona). Ho fatto cuocere i gamberetti insieme alle verdure con aggiunta di sale (poco poco perché si userà anche la salsa di soia), prezzemolo e un po’ di acqua. I gamberetti cambieranno colore passando dal grigio al rosa (a meno che abbiate comperato quelli precotti, quindi già rosa). La cottura è abbastanza rapida, una decina di minuti (assaggiate comunque per sicurezza).

Il condimento di pesce e verdure può essere preparato in anticipo e conservato in frigorifero con coperchio. Quando la pasta sarà cotta scolatela e versatela direttamente nella padella, dove la farete saltare a fuoco vivace per un minuto.

A crudo aggiungete olio extravergine di oliva e salsa di soia: e poi fuori le bacchette!

Celiachia: la soba che si trova in commercio è a base di grano saraceno ma contiene anche grano; preferite quindi spaghetti garantiti gluten free
Intolleranza al lattosio: via libera!
Vegetariani/vegani: il piatto prevede i gamberetti, ma nulla vieta di provare la stessa ricetta con i legumi (ad esempio con la soia edamame).