Benché sia un libro un po’ datato (ebbene sì, nel campo della ricerca sul microbiota intestinale, cinque anni possono fare un’enorme differenza!), L’intestino felice di Giulia Enders, edito da Sonzogno, è sempre attualissimo e molto utile.
Siamo sempre un po’ restii a parlare di questo organo, lo vedo bene quando chiedo ai miei pazienti di descrivermi come vanno in bagno: c’è imbarazzo, ma per noi nutrizionisti (e non solo) è fondamentale capire come funziona tutto l’apparato digerente e l’aspetto delle feci è un indicatore molto importante.

L’autrice (e l’illustratrice)

L’autrice è una dottoranda tedesca con lo spiccato dono della chiarezza nella divulgazione scientifica, tant’è che è ben presto diventata famosa proprio per questa sua qualità.
Il libro tratta dell’intestino sotto diversi aspetti, da quello più anatomico a quello funzionale, ed è corredato da bellissime illustrazioni che aiutano a capire ancora meglio ciò che viene esposto in modo molto semplice e rigoroso. I disegni sono della sorella Jill.
Anche in questo caso troviamo una ricca bibliografia finale, ad indicarci che ciò che abbiamo letto è dimostrato da solide basi scientifiche.

Un inizio… di cacca!

La prima parte del libro è dedicata all’anatomia e alla funzione dei vari “pezzi”: ma non c’è da spaventarsi, nessun termine difficile, nessuna lunga e noiosa descrizione. Anche un bambino riuscirebbe a seguire il discorso (e in effetti, perché non chiamare “cacca” quella che è proprio cacca?!).
Proprio a quest’ultima è dedicata una sezione descrittiva, che ci aiuta a capire nel quotidiano se c’è qualcosa che ci deve destare allarme. Mi è piaciuta molto l’idea di inserire la scala delle feci di Bristol, una guida del 1997 che aiuta i pazienti a descrivere ai professionisti la consistenza delle loro feci senza creare imbarazzo (molti dei miei pazienti la conoscono già).

Il secondo cervello

La parte centrale del libro è dedicata alla connessione tra cervello e intestino, tema attualissimo. Sappiamo ormai che i due organi si influenzano a vicenda: se sono stressato corro in bagno o se vado male in bagno allora mi stresso? La domanda è tutt’altro che banale.
In questi anni si sta capendo sempre di più che la salute intestinale è collegata a moltissime patologie, che non necessariamente danno sintomi intestinali: per citarne alcune le allergie, le malattie autoimmuni, l’obesità (è proprio vero che per alcune persone restare magre è più facile che per altre… ma ciò non vuol dire che non si possa dimagrire anche nei casi più difficili!), la depressione… e sono veramente solo alcune!
Questa sezione ci dà una buona infarinatura di come funzionano questi aspetti, in modo da poter poi approfondire meglio l’ambito che ci interessa di più.

Compagni di viaggio

La parte finale è completamente dedicata al microbiota intestinale, quel gran mucchio di amichetti che vive con noi H24.
Si parla di batteri buoni e della divisione in enterotipi. Sebbene ognuno di noi abbia un microbiota unico, si notano però similitudini a livello di famiglie batteriche e nel tempo si è capito che, gira gira, alla fine ci sono tre grandi gruppi di intestini umani: quelli che hanno più batteroidi, quelli che hanno più prevotelle e quelli che hanno più ruminococchi.
Prosegue poi nella descrizione dei batteri cattivi, che purtroppo ogni tanto prendono il sopravvento e ci causano qualche problema: l’Helicobacter, le salmonelle… bellissima la parte dedicata al Toxoplasma (da cui è necessario tenersi alla larga in gravidanza: come? L’ho scritto qui).
Il libro termina con un capitolo dedicato ai principali strumenti che abbiamo per modulare il microbiota intestinale: antibiotici, probiotici e prebiotici.

Consiglio questo libro a chi è curioso di sapere come funzioniamo, a chi vuole capire meglio l’origine di alcuni disturbi, a chi è affascinato dalla vita in tutte le sue forme. Nessun requisito di istruzione particolare, è chiarissimo per tutti e ricco di contenuti.

Lo lessi qualche anno fa e il solo recensirlo mi ha fatto venir voglia di leggerlo di nuovo!

“La sua freschezza e la sua lingua così chiara funzionano decisamente meglio di molti paludati testi di medicina”
Bild der Wissenschaft