Depurativi, sazianti, prebiotici: scopriamone insieme varietà e virtù!
Paradossalmente ho conosciuto gli asparagi, nella loro varietà bianca, grazie ai miei antenati tedeschi: in Germania sono molto apprezzati, al punto che nella città di Schrobenhausen, in Baviera, è stato aperto un Museo interamente dedicato a questo ortaggio e ogni anno in primavera vi si svolge la Fiera dell’Asparago.
Tuttavia la coltivazione degli asparagi in Europa è diffusa da tempo, circa un migliaio di anni: i maggiori produttori sono la Germania, la Francia e ovviamente l’Italia. È una specie originaria dell’Asia, probabilmente del Medio Oriente, ma si trovano tracce del loro consumo abituale anche tra Egizi, Greci e Romani (Plinio il Vecchio li cita nella “Naturalis Historia”). Possiamo a tutti gli effetti considerarla ormai una verdura nostrana!
La primavera è la stagione corretta per il loro consumo, poiché si trovano freschi: al di là delle ricadute negative sul patrimonio nutrizionale, sceglierli surgelati o in barattolo non rende giustizia al loro sapore delicato!
Nei mercati possiamo trovare due tipi di asparagi, quelli coltivati (Asparagus officinalis) e quelli selvatici (Asparagus acutifolius altrimenti noto come asparagina), entrambi appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, come l’aglio. I secondi si raccolgono direttamente nei boschi e nei pascoli e sono generalmente più fini e di colore verde.
Quelli coltivati, invece, possono variare nel colore: verde, bianco, rosa, violetto. Queste variazioni dipendono unicamente dal tipo di coltivazione, poiché l’esposizione alla luce li rende più o meno colorati, mentre una coltivazione meno luminosa li mantiene bianchi. Tuttavia, dal punto di vista nutrizionale non ci sono particolari differenze tra un colore e l’altro: si potranno quindi scegliere quelli preferiti o che si prestano meglio al piatto che vogliamo cucinare (ad esempio gli asparagi bianchi hanno un sapore solitamente più delicato).
Negli ultimi anni alcune varietà di asparago hanno ottenuto anche riconoscimenti quali marchi DOP o IGP: Bianco di Bassano DOP, Bianco di Cimadolmo IGP, Bianco e Verde di Badoere IGP; a questi si uniscono altre varietà pregiate come Verde di Altedo e Violetto di Albenga.
Ma gli asparagi fanno semplicemente bene in quanto verdura o hanno “una marcia in più”?
La proprietà più nota di questo ortaggio è sicuramente il suo effetto diuretico e depurativo: questo effetto si ottiene per il buon contenuto in asparagina, un aminoacido naturale che aiuta ad eliminare il sodio in eccesso. Ecco perché sono un valido alleato in caso di ritenzione idrica, cellulite, gonfiore, ipertensione, necessità di una maggiore depurazione (magari dopo un periodo di “pazzie culinarie”).
Il caratteristico odore delle urine viene causato dalla presenza di composti a base di zolfo: è fastidioso, ma indica un buon lavoro dei nostri reni (tuttavia, non spaventatevi se non lo avvertite: pare che una buona percentuale della popolazione non riesca a sentire questo odore!).
Sono da consigliare anche durante un periodo di dieta dimagrante perché, oltre all’effetto depurativo, ne possiamo sfruttare la capacità saziante: contengono infatti molta fibra, che aiuta a distendere le pareti dello stomaco senza riempirlo di cibo in eccesso.
La fibra permette anche un miglioramento a livello intestinale: innanzitutto è un naturale rimedio contro la stipsi e poi permette di migliorare la nostra flora batterica nutrendola con cibo adatto. In particolare, gli asparagi contengono inulina, particolarmente amata dai lattobacilli (i cosiddetti fermenti lattici o probiotici): possiamo reintegrare il nostri batteri intestinali con yogurt o integratori alimentari, ma se li teniamo a stecchetto non riusciranno a proliferare e a colonizzare le nostre mucose e tutto il lavoro fatto andrà perduto.
Gli asparagi sono inoltre ricchi di vitamine. La vitamina A, unita all’effetto depurativo, permette di migliorare l’aspetto della pelle, mentre la vitamina C aiuta le difese immunitarie. Contengono anche acido folico, importantissimo durante la gravidanza e fondamentale in tutte le fasi della vita, e alcune vitamine del gruppo B, che permettono un buon controllo sulla glicemia: per questo motivo sono consigliati per la prevenzione e la dieta in caso di diabete di tipo 2.
La vitamina E, infine, è un noto antiossidante. Il suo effetto si unisce a quello del glutatione, un’altra molecola antiossidante presente negli asparagi: per questo motivo sono considerati importanti per la prevenzione tumorale e dell’invecchiamento cellulare causato da radicali liberi. Altre molecole antiossidanti, come la quercetina e la rutina, aiutano a rafforzare le pareti dei capillari.
Gli asparagi contengono anche una buona riserva di sali minerali. In particolare sono ricchi di potassio, utile per il controllo della pressione sanguigna e per il benessere del cuore. Contengono anche fosforo che, insieme alle vitamine del gruppo B, è anche un rimedio per la stanchezza e spesso gli integratori alimentari per l’astenia contengono queste molecole. Non dobbiamo dimenticare il calcio, essenziale per la salute dell’osso e dei denti (soprattutto durante lo sviluppo, in gravidanza e allattamento e in menopausa), e il cromo, che esplica effetti di controllo glicemico e rafforza quindi l’attività delle vitamine del gruppo B. il magnesio, infine, contrasta lo stress, l’ansia e gli sbalzi di umore.
Attenzione però!
Gli asparagi non sono adatti a tutti: alcuni individui ne sono allergici e devono quindi evitarli tassativamente. La stessa precauzione deve essere assunta dalle persone affette da allergia sistemica al nichel.
Inoltre il loro effetto diuretico può risultare dannoso in caso di cistite, reumatismi, prostatite, calcoli renali e nefropatie: anche in questo caso vanno evitati.
Devono astenersene dal consumo anche le persone affette da gotta o altri disturbi legati all’eccesso di acidi urici: gli asparagi sono infatti ricchi di purine, molecole che devono essere fortemente ridotte nell’alimentazione consigliata per queste patologie.
Come esser certi della freschezza degli asparagi che sto comperando?
Innanzitutto guardiamone le cime, che devono essere chiuse e compatte. Inoltre devono essere duri e spezzarsi quando cerco di piegarli. Tuttavia non devono essere legnosi, altrimenti significa che sono già vecchiotti.
Suggerisco in particolare di controllare gli asparagi al centro del mazzo, punto dal quale solitamente iniziano eventuali marcescenze.
È difficile cucinare gli asparagi?
In realtà no, anzi! Si adattano molto bene alle cucine dei non esperti e a chi ha sempre poco tempo per i fornelli: sono infatti veloci da pulire e lavare poiché basta eliminarne il fondo più duro.
Suggerimento: per evitare sprechi,non eliminiamo completamente il fondo, ma sbucciamolo con un coltellino o con un pelapatate; la parte dura è solo esterna, mentre l’interno è delizioso quanto il resto!
Gli asparagi possono essere consumati crudi, tagliati a fettine sottili e conditi in insalata.
Oppure se ne consiglia la cottura al vapore, per preservarne le proprietà nutrizionali (lasciateli croccanti: saranno più gustosi e più ricchi di nutrienti).
Se invece volete bollirli, utilizzare acqua leggermente salata: il sale aiuta a non disperdere la clorofilla (ma ne basta poco!). Per evitare che le cime stracuociano, poiché più delicate rispetto al resto del gambo, legateli in un mazzo che porrete verticalmente in acqua bollente: le cime rimarranno scoperte e cuoceranno a vapore.
Per sfruttarne appieno il potere diuretico potete preparare un decotto, il modo migliore per ottenere questo effetto.
Provateli nei risotti, nelle frittate, come semplice contorno con olio e parmigiano… a parer mio la stagione degli asparagi non dura mai abbastanza!!