In fatto di allattamento esistono ancora troppe credenze e superstizioni, ma soprattutto troppe persone che senza alcuna competenza impongono il loro punto di vista. A tutte le future mamme, un consiglio: nella famosa borsa per l’ospedale infilate i numeri di telefono di una brava ostetrica, una volontaria della Leche Legue, di un punto di sostegno per l’allattamento, di un osteopata pediatrico. Perché quando sarete prese dal vortice dei primi giorni dopo il parto, non ci sarà tempo per informarsi, valutare e decidere a chi rivolgersi se avrete una difficoltà (e quasi sicuramente l’avrete, anche piccola, una semplice indecisione, un dubbio: le mamme truccate e pettinate con bambini paffuti e sorridenti sono materiale da riviste patinate).
Molte mamme tenderanno a darvi consigli perché è naturale: abbiamo vissuto una, due, tre gravidanze e vogliamo condividere la nostra esperienza. Lo vogliamo fare con le migliori intenzioni, per evitarvi quegli inciampi che abbiamo avuto. Ma una, due, tre, neanche cinque gravidanze fanno statistica: ogni mamma ha un’esperienza limitata, la sua, e non è detto che la vostra situazione sia la stessa. E ve lo scrive una mamma che con un solo bambino ha vissuto tutto: allattamento al seno esclusivo, artificiale, misto e gavage. Ma nonostante questo, mi limiterò a parlarvi della vostra alimentazione durante l’allattamento, perché è giusto così.
Però non voglio concentrarmi solo sull’allattamento al seno esclusivo, perché non esistono mamme di serie B: tutte hanno il diritto di essere informate su come l’alimentazione possa aiutare a sostenere i primi mesi da neomamma. Quindi partiamo dall’allattamento al seno esclusivo, ma non fermiamoci qui.
Lo sapevate che serve molta più energia per produrre una quantità adeguata di latte rispetto a quella necessaria per sostenere l’ultimo trimestre di gravidanza? Questo significa che è normale avere molta fame: la donna che allatta deve effettivamente mangiare pasti completi e spuntini, privilegiando la qualità. La perdita di peso sarà graduale e costante, se non ci si lascia andare a cibo spazzatura e bibite, e non dovrà arrivare troppo presto: il rischio è una forte debilitazione della mamma, che avrà altri motivi per sentirsi stanca! Le poppate notturne possono portare appetito anche quando si dovrebbe (e vorrebbe) dormire: saziatelo, ma con alimenti sani come frutta fresca e secca, prodotti integrali, yogurt bianco. Chiedete aiuto per i pasti principali: non ci sarà molto tempo per cucinare, soprattutto all’inizio, quindi nonne volenterose e amiche del cuore possono prepararvi qualche pasto da conservare in frigo o congelatore. Chiediamo aiuto anche ai papà, soprattutto per la colazione, che non dovrebbe mai mancare e che invece sembra essere sempre il pasto più complicato: colazioni in barattolo con muesli e yogurt, frutta secca, panini con marmellata o salati possono salvare la mattinata (puoi trovare qualche idea qui). A volte la stanchezza maschera il senso di fame: assicuriamoci di mangiare a sufficienza. Non ci sono cibi vietati durante l’allattamento per quanto riguarda il rilascio di gusto nel latte, anzi: è dimostrato che un’alimentazione materna varia in allattamento facilita il successivo svezzamento. Ci possono essere indicazioni specifiche in caso di patologie della mamma o del bambino. In ogni caso, bevete molta acqua!
Per le mamme impegnate con l’allattamento con latte formula la vita non è più semplice: prepara con i giusti tempi, riscalda, biberon, ruttino, lava, sterilizza… le prime settimane si ha l’impressione di non fare altro. L’alimentazione anche in questo caso deve essere completa, anche se non necessita di un aumento di porzioni. Attenzione a non sbocconcellare, ma a mantenere i pasti e gli spuntini classici, anche se magari ad orari un po’ bizzarri. La storia del vostro peso, prima e durante la gravidanza, indicherà quanto fare attenzione alle porzioni. Ma ricordatevi che non è questo il momento di stressare eccessivamente l’organismo: mangiate bene, pian piano rientrerete anche nei vostri pantaloni.
L’allattamento misto assomma purtroppo le fatiche di entrambe le modalità (ma anche le gioie, come la serenità di una poppata al seno e le ore di sonno post biberon). Sarà necessario quindi seguire le indicazioni per entrambe, modulandole in base all’entità dell’aggiunta.
Ma ci sono donne che sperimentano qualcos’altro: la terapia intensiva neonatale (TIN). Per neonati prematuri e non solo ci può essere necessità di nutrizione enterale (sacche apposite per endovena) o parenterale o gavage (sondino nasogastrico). Può essere somministrato latte formula o latte che la mamma ha estratto con il tiralatte. Il vissuto emotivo è pesante e l’ultimo pensiero è il pranzo. Però è necessario nutrirsi, perché servono tante energie: cercate di fare una buona colazione, magari al sacco in auto o sui mezzi mentre vi recate in TIN, e procuratevi almeno un pasto completo tra pranzo e cena. Probabilmente non avrete molta fame, ma è necessario tenersi su, per il bene vostro, di vostro o dei vostri figli. Non è il momento di sottilizzare, la cosa più importante è recuperare energie: forse non troverete bar o mense di qualità eccelsa e magari sarete costrette a scegliere cibo piuttosto calorico perché avrete poco appetito e sarà utile recuperare tante calorie in poco volume. Non fatevene una colpa, tornerà la serenità della scelta di un pasto sano e bilanciato.
Infine tutte le mamme vivono un periodo di perdite ematiche post parto, alcune parecchio abbondanti: il rischio è la carenza di ferro. L’eventuale integrazione deve essere decisa da un professionista, ma per tutte è utile incrementare l’assorbimento di ferro (che non si trova solo nella carne, ma anche in legumi secchi, verdure a foglia e uova) utilizzando spesso il succo di limone o altre fonti di vitamina C in abbinamento ai cibi ricchi di ferro, che andrebbero invece consumati lontano da latticini, bevande nervine, crusca e alcol (ma se state allattando niente alcol!).
C’è un solo consiglio che tutte le mamme amano dare e che va veramente ascoltato: qualsiasi fase stiate vivendo, passerà e passerà in fretta. Cercate la gioia del momento, cercate di godervi quegli attimi che, belli o brutti, non torneranno. Perché non è retorica, in un attimo vi ritroverete un bambino che con le sue gambe vi viene incontro e reclama la merenda!