Caterina

ritrovare equilibrio senza rinunce

Quando Caterina è arrivata da me, aveva 56 anni e una storia che tante persone potrebbero riconoscere: lavoro d’ufficio in smart working, una vita sedentaria che un tempo era ben più attiva (un passato da pallavolista agonista, poi nuoto, pilates, camminate), qualche chilo in più accumulato nel tempo, soprattutto durante il lockdown. La sua preoccupazione principale non era solo il peso: aveva il colesterolo alto in famiglia e voleva rimettere in ordine la sua alimentazione senza cadere in privazioni inutili.

La sua alimentazione di partenza non era particolarmente caotica, anzi. Piuttosto, era segnata da piccoli automatismi: una colazione dolce ma poco sostanziosa, spuntini spesso saltati perché non prioritari rispetto al lavoro, una certa diffidenza verso i primi piatti per paura di ingrassare. E poi c’era il dolce, associato alla consolazione più che al gusto.

Un nuovo approccio alla tavola

Abbiamo iniziato con calma, mantenendo la colazione di Caterina dolce, ma rendendola più completa e bilanciata. Abbiamo inserito i primi piatti con la consapevolezza che il problema non era il carboidrato in sé, ma il modo in cui veniva gestito nell’arco della giornata. Abbiamo introdotto gli spuntini, non solo per evitare di arrivare affamata ai pasti principali, ma anche per cambiare prospettiva: non erano una distrazione dal lavoro, ma un modo per prendersi cura di sé con continuità. Smontare l’idea che il cibo sia solo “necessità” e non anche energia, piacere e attenzione verso il proprio corpo, è stato un passaggio fondamentale. Ho dato indicazioni mirate per la gestione dell’ipercolesterolemia, senza però costruire una dieta fatta di rinunce. Nessuna regola imposta dall’alto, ma strategie che potessero funzionare per lei.

Il percorso non è stato lineare, e va bene così. Caterina ha perso peso, ne ha ripreso un po’ in un periodo di forte stress e poi lo ha di nuovo stabilizzato, trovando la sua autonomia. Nel frattempo, il nostro lavoro si è affinato: abbiamo adattato lo schema alimentare alle sue esigenze famigliari e ai suoi gusti, rispettando sempre i suoi tempi. Ha riscoperto il movimento – ma senza imposizioni – e ha iniziato a ripensare i confini tra lavoro e vita privata.

Alla fine del percorso, ci siamo accorte che c’era ancora un pensiero rigido da sciogliere: la restrizione cognitiva, quella vocina che dice se mangio questo oggi, domani non posso o devo compensare quello che ho mangiato. Abbiamo lavorato anche su quello, e alla fine Caterina ha imparato a fidarsi di sé e delle sue scelte.

Un anno dopo: il bilancio finale

Dopo un anno, Caterina mi ha scritto per dirmi che sta benissimo, che ha mantenuto tutti i risultati ottenuti senza ossessioni né paure. La sua soddisfazione non era legata a un numero sulla bilancia, ma alla leggerezza con cui ora vive il cibo e la tavola. E questo, per me, è il vero risultato.

Affrontiamo il cibo insieme

un boccone alla volta

Non ho la bacchetta magica, non conosco metodi infallibili, ma ti offro qualcosa di meglio: l’esperienza per aiutarti a trovare un’armonia alimentare che funzioni per te, tenendo alla larga sensazioni poco piacevoli come senso di colpa, sfiducia, inadeguatezza.

Se vuoi iniziare, ti basta contattarmi. Niente regole ferree, solo un percorso pensato sulle tue esigenze.

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